mercoledì 14 agosto 2013

Rain...

Si dice che gli opposti si attraggano…per esperienza posso dire che è vero, gli opposti si attraggono.

Ma gli opposti  dopo un po’ non rischiano di respingersi? L’essere troppo diversi, se non si riescono a trovare dei punti di contatto in comune o a costruirne insieme man mano che si va avanti non porta al totale respingimento dei poli come per le calamite? :-/

E se i punti in comune sono talmente pochi da non pesare sulle differenze?
Come il minestrone, con i pezzettoni  ed  il passato…diversi in tutto, in troppo. In tante visioni della vita…formati dagli stessi ingredienti ma con densità e sapori completamente diversi…gusto deciso e ben definito per ogni elemento e…e vomitino-papocchio senza contorni chiari.

Non so, mi chiedo quanti opposti si attraggano per la vita e quanti continuino pur accanendosi a stare assieme a respingersi di secondo in secondo talmente palesemente da essere impossibile arrivare a compromessi e continuare ad ignorare l’evidenza dei fatti…quanti opposti in fine non ce la fanno più? :-/

Non è forse vero che nell’altro, in fondo, cerchiamo sempre una parte che sia simile se non uguale a noi stessi, ma veniamo invece attratti da ciò che c’è di completamente estraneo ed alieno a noi per poi cercare di portarlo un po’ più, se non del tutto, dalla nostra parte? 

Non è forse vero che abbassandoci a compromessi, fin’anche a tradire noi stessi e le nostre più intime e personali convinzioni, “per amore” non facciamo altro che costringerci o costringere l’altro ad abbassare la testa in un continuo gioco di potere volto a ridurre l’individuo ad una copia di noi stessi in modo tale da averla sempre vinta non per convinzione che ciò a cui cediamo o chiediamo di cedere sia giusto ma solo per “paura”?

L’amore non può essere questo…eppure è una continua “lotta” alla sottomissione e all’abbattimento dell’altrui pensiero discordante dal nostro. Censure, liti, ripicche, ricatti, recriminazioni, compromessi, verità che fanno male proprio per il fatto di essere tanto palesi una volta riusciti a conoscere ben a fondo una persona da colpire giusto al centro della ferita senza dare possibilità di salvezza al nostro “avversario”. Reso inerme ed impotente dalla brutalità con cui le nostre parole in un attimo di fredda e distaccata, quasi indifferente, lucidità riescono ad uscire mietendo la vittima dell’ennesimo futuro compromesso.

Tutto è volto ad avere "in pugno" l'altro e ciò che pensa?

L’amore non dovrebbe essere piuttosto che una costante guerra…più come una copertina calda e rassicurante in cui chi sta dall’altra parte ci ama per come siamo, uguali o diversi da lui? In cui l’altro non ci viene incontro ma piuttosto ci ama proprio perché riusciamo ad avere una visione delle cose diversa dalla sua e in caso integrante? Non dovremmo essere amati per i pregi ed i difetti senza essere per questi ultimi colpevolizzati? Non dovremmo poterci confrontare e crescere, arricchendoci in modo costruttivo, invece che cedere e impoverirci? 

Non so…vedo le storie che ho intorno e ripenso agli ultimi anni…e onestamente mi par tanto di vedere gente che se la mette via ripetendosi che “non è importante” e “ci sarà tempo” quando invece è solo una scusa per non affrontare il fatto che ognuno egoisticamente tira a fare il suo mettendo l’altro in una condizione subordinata, e le rinunce ed i compromessi vengono fatti più spesso da una parte che dall’altra…immagino sarebbe più proficuo o comodo avere un bel tabellone che parifichi le cose con “una volta a te ed una a me” :-/  

Ma l’amore non è così…non quello vero…non quello che vorrei.

Nessun commento: