lunedì 1 luglio 2013

297...

"Ma, signore, come intendete far fronte alla sorte che vi aspetta?"
"Nel modo più opportuno, " rispose Mr. Fogg.
"Certo," disse a quel punto Mrs. Audà, "la miseria non potrebbe colpire un uomo come voi. I vostri amici..."
"Non ho amici, signora."
"I vostri parenti..."
"No ho più parenti."
"Allora vi compiango, signor Fogg, perchè l'isolamento è una triste cosa. Oh, non un cuore ove riversar le vostre pene! Dicono tuttavia che, in due, perfino la miseria è più sopportabile."
"Lo dicono, signora."
"Mr. Fogg," domandò allora Mrs. Audà, che si alzò e porse la mano al gentleman, "volete una parente e, insieme, un'amica? Mi volete come moglie?"
A questa frase, Mr. Fogg s'era alzato a sua volta. C'era come un riflesso inconsueto nei suoi occhi, come un tremito sulle sue labbra. Mrs. Audà lo guardava. La sincerità, la dirittura, la fermezza e la dolcezza di quel bello sguardo d'una nobile donna che tutto osa per salvare colui al quale tutto deve, prima lo stupirono, poi lo penetrarono. Chiuse per un istante gli occhi, come per evitare che quello sguardo scendesse più a fondo...E, quando li riaprì, disse solo: "Vi amo! Sì, davvero, per tutto quanto v'ha di più sacro al mondo, vi amo, e sono vostro!"   

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